viso da biricchina
Avevo intuito, fiutato come un cane, quel suo essere stronza. Sapevo che non poteva farne a meno. Quel suo broncio in viso da biricchina, con quelle sue buffe smorfie, la rendevano più dolce del solito. Me ne innamorai una notte, così. Non glielo dissi mai; la gettavo direttamente fra le mie braccia. E lei ci stava, eccome! Quella viziata di abbracci che ne chiedeva altri dieci.
Nata Nobile
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