Eppur sapeva bene com’era fatto
Eppur sapeva bene com’era fatto un corpo di donna ma del suo, maledizione, se ne ricordava ogni minima linea, tratto, incavo, il suo inizio e la sua fine. Ricordava quel suo allegro ombelico che sembrava, ogniqualvolta volergli sorridere, all’avvicinarsi delle sue labbra. E quelle sue bianche cosce desertiche, pronte ad accoglierlo per imbottirsi d’acqua.
Nata Nobile
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